Pompa sommersa, cos’è e come funziona?

Una pompa sommersa, nota anche come pompa ad immersione, è una pompa idraulica che serve a far risalire in superficie i liquidi, conferendo loro energia in fase di pompaggio, grazie all’effetto centrifugo, fondamentale sia a fini di movimentazione dell’acqua che di incremento della pressione.

Quindi, quand’è che una pompa sommersa viene utilizzata maggiormente? In estrema sintesi, i suoi scopi di utilizzo sono molteplici. Tra quelli maggiormente diffusi rientrano:

  • convogliamento di tutte le acque reflue verso condotti dalle forme generalmente cilindriche, collettori in primis;
  • irrigazione;
  • riempimento e svuotamento di una piscina;
  • movimentazione rapida della risorsa idrica, quale ad esempio l’inaffiamento del giardino di casa da un pozzo o da un determinato bacino d’acqua;
  • alimentazione della casa mediante acqua da pozzo;
  • sollevamento dei liquami da un pozzetto;
  • conclusione del progetto della fossa biologica;
  • sollevamento delle acque sporche da una fossa;
  • antiallagamento e protezione dalle condizioni meteo avverse.

Ogni pompa sommersa ha un uso specifico

È bene considerare che la pompa sommersa non è di tipo universale. Di soluzioni polivalenti, in grado di rendere al meglio in ognuno dei campi indicati non se ne trovano sul mercato. Tuttavia, affiancare alla pompa principale una pompetta più economica, in grado di ricoprire alla perfezione alcuni dei suddetti compiti, come decisione, di per sé, non risulterebbe affatto sbagliata. Una pompa sommersa di piccole dimensioni, contraddistinta da materiali non di prima fascia e, come già ribadito, particolarmente economica, potrà essere utile per spingere l’acqua dalla cisterna al proprio giardino o all’orto sotto casa.

Inoltre, senza citare brand in particolare, nel settore delle pompe sommerse, il made in Italy ricopre un ruolo da attore protagonista. Il made in China, in questo caso caratterizzato da materiali non di alta fascia e da prezzi competitivi è forse opportuno tenerselo per la scelta della soluzione secondaria.

Acque chiare, acque scure o acque semi scure? Qual è la tipologia di liquidi con cui dovrà vedersela il tuo impianto idraulico?

L’acquisto di una pompa sommersa è un acquisto che va sempre valutato sotto molti aspetti.

La domanda da porsi riguarda la tipologia di acque che il tuo impianto idraulico dovrà sollevare: lavorerai con acque chiare, scure o semi scure? A seconda della risposta, tutto cambia.

Una pompa sommersa per acque nere, infatti, dovrà esprimere prestazioni di livello più alto e caratteristiche migliori in termini tecnici. Il motivo? Le acque sporche sono più difficili da sollevare, da pompare e c’è il problema dei residui fangosi e degli spessi corpi solidi che devono essere, per forza di cose, ridotti a livello di diametro, prima che finiscano all’interno delle fognatura. Inoltre, sempre in riferimento alle acque sporche da sollevare, va fatta una precisazione: se desideri raccoglierle ad una profondità maggiore di 8 metri, l’acciaio o la ghisa sono gli unici materiali consigliati per la tua pompa sommergibile. Il motivo? Sono la scelta migliore per ciò che concerne il pompaggio di questi liquidi particolarmente sporchi.

Optare su un pompaggio superficiale sarebbe una scelta fallace che inevitabilmente pagherebbe dazio. Meglio i modelli nei materiali di alta fascia, dato che hanno una forza estrattiva di spinta del liquido che è indipendente rispetto alla pressione esterna. Quindi, in definitiva, optare per la più classica pompa a siluro, di potenza compresa tra 1,5 e 3 cavalli, è una scelta consigliata.

Tanto per dirne una, impiegare una pompa sommersa, adatta al sollevamento delle acque da pozzo, nel trattamento delle acque sporche sarebbe infatti il più grossolano degli errori. Il dispositivo non lavorerebbe in modo corretto e le performance sarebbero decisamente limitate.

La pompa per le acque chiare funziona alla grande per il pompaggio dell’acqua potabile presente nell’impianto idrico domestico oppure per l’acqua non potabile, perfetta nell’irrigazione dei campi. Lo stesso dicasi per l’acqua sottoposta al trattamento di ozono, cloro ed altri liquidi, sulla stessa falsariga di quanto avviene per le piscine.

Acque sporche, ma chiare

Non sempre la colorazione scura è indice di acque sporche.

Vi sono anche acque sporche chiare, come quelle provenienti dal water di casa, dal più classico pozzetto fognario o ancora da una fossa biologica. Lo stesso dicasi per le acque prodotte dalle infiltrazioni.

Tirando le somme sul funzionamento di una pompa sommersa, eccone in rapida carrellata tutti i suoi principali vantaggi:

  • la minaccia del fenomeno della cavitazione non esiste: per molti modelli di pompa, l’innesco è particolarmente complesso, dato che spesso si forma del vapore all’interno del fluido che, se si registra implosione, riproducono un rumore assai caratteristico, dovuto all’abbassamento del livello di pressione. Sulla base di un processo simile all’ebollizione, il livello di pressione dell’acqua si abbassa e, per via dell’aumento di temperatura, si registra di fatto la formazione di bolle di vapore. Con le pompe sommerse, invece, non si verificano problemi in fase di innesco, dato che la pressione dell’acqua intorno alla pompa va ad evitare che l’aria venga aspirata;
  • sollevamento dell’acqua da un punto basso, in termini di profondità, pari anche a 7 metri nel caso dei modelli di ultima generazione;
  • semplice posizionamento: basta collocarla sul fondo dell’acqua, per vederla portare a termine il suo lavoro;
  • minor rumore rispetto sia alle classiche motopompe: l’acqua circostante, infatti, attenua ogni sorta di vibrazione e di suono. La silenziosità, a tal proposito, è uno di quei parametri fondamentali in fase di acquisto che spesso gli idraulici e gli installatori fanno passare in secondo piano. Eppure, se si desidera avere ottimi rapporti con i vicini di casa, mantenere contenuto il livello di decibel è cosa giusta e necessaria. I modelli top di gamma, che naturalmente sono contraddistinti da prezzi più alti, assicurano livelli assai contenuti di rumorosità;
  • discrezionalità: nessuno la nota;
  • riduzione dei problemi di natura elettrica: il surriscaldamento del motore, complicazione che si verifica di frequente per le pompe di superficie, non interessa minimamente le pompe sommerse, dato che l’acqua, dove è immersa la pompa, va a raffreddarne il cuore pulsante a funzionamento in corso.

Quanti tipi di pompe sommerse ci sono?

Vi sono svariate tipologie e differenti modelli di pompe sommerse. Le macro-famiglie sono sostanzialmente due: pompe sommerse di sollevamento delle acque e pompe sommerse di alimentazione. Ecco una ad una le loro principali caratteristiche.

Pompe sommerse di sollevamento delle acque

Lo scopo primario delle pompe sommerse di sollevamento delle acque consiste fondamentalmente nell’agevolare il deflusso sia delle acque reflue, contenenti impurità, che di quelle piovane. Se di dimensioni particolarmente ridotte, sono note come pompe svuota cantine. La loro logica di funzionamento verte tutta attorno alla semplicità, visto che possono essere tranquillamente comandate da un galleggiante a cui, deve essere per forza di cose direttamente connesso, al fine di poter dare il la all’avvio o all’arresto del motore. In linea di massima, questi modelli si contraddistinguono per la presenza di un girante, posizionato all’interno della classica camera ermetica, munita di entrata (coclea) e di uscita (voluta).

La funzione essenziale di questo girante è quella di convertire in energia cinetica l’energia meccanica, al mero scopo di tritare tutto quelle che passa mediante la pompa. Svuotando il locale dove sono posizionate, le pompe sommerse di sollevamento delle acque non necessitano né di pressione, né tanto meno di portata.

Pompe sommerse di alimentazione

Il ruolo determinante dell’utilizzo delle pompe sommerse di alimentazione viene fuori quando si cerca una soluzione volta a garantire il pompaggio di acqua potabile, mettendola in pressione. Il più classico degli esempi è l’alimentazione di acqua potabile dei pozzi. La presenza del compressore, del corpo pompa e di tutta una serie di giranti (a volte ne basta uno solo) caratterizza queste soluzioni, volte ad assicurare massima continuità in fase di portata e di pressione.

Come scegliere la pompa sommersa giusta?

Sono tre i criteri cardine da tenere in considerazione in fase di scelta della pompa sommersa, adatta alle proprie esigenze.

1. Altezza di fornitura (HTM)

Criterio di fondamentale importanza nell’ottica dell’alimentazione, in quanto nel punto in cui si scarica l’acqua, pressione e portata sono necessarie. Si pensi ad esempio ad un serbatoio. Qual è il calcolo che consente di ottenere l’HTM? La somma dei tre seguenti addendi:

  • altezza di fornitura tra la pompa e lo scarico;
  • livello di pressione voluto al punto di scarico (si consideri che 1 bar corrisponde a 10 metri);
  • perdite di carico.

Un esempio di calcolo dell’HTM con richiesta minima. Data un’altezza di fornitura pari a 10 metri, distanza che intercorre fra il serbatoio e il fondo del pozzo), una pressione desiderata di 2 bar, vale a dire 20 metri e perdite di carico corrispondenti a 10 metri e dovute ai raccordi e alla lunghezza delle tubature, l’altezza di fornitura minima richiesta sarà pari a 40 metri (10 metri + 20 metri + 10 metri).

2. Pressione

Trattasi di una grandezza fisica di tipo intensivo che si esprime in bar (B). Il suo scopo primario è quello di definire la forza dell’acqua in rapporto al punto di fornitura, tenendo però conto della sezione del condotto della pompa. Si consideri che 1 bar equivale a 10 metri di colonna d’acqua (MCA). Vi è una legge idraulica, secondo la quale, a fronte di un condotto di sezione ridotta, il livello di pressione sarà elevato; viceversa, il livello di pressione sarà basso, a fronte di condotti di grandi sezioni.

Ancora una volta, proponiamo un esempio a tema. Se il costruttore di una pompa sommersa dichiara una pressione di 6 bar, vuol dire che l’altezza di fornitura, proprio come i metri di colonna d’acqua (MCA) è pari a 60 metri.

3. Portata

Non vi è dubbio alcuno che la più importante caratteristica tecnica relativa all’alimentazione sia proprio la portata, per il semplice fatto che, sulla base di un determinato arco temporale, indica il quantitativo d’acqua pompato. In linea di massima, si consideri che 6 metri cubi all’ora sono l’equivalente di 100 litri al minuto. Nel caso delle pompe sommerse, vale la pena precisare che la portata varia in relazione sia all’altezza del punto di fornitura che alla profondità di aspirazione.

Questo vuol dire che in rapporto ad un determinato diametro del condotto, la portata sarà minore se ad essere maggiore è la differenza di altezza. Di converso, la vicinanza tra i punto di aspirazione e quello di fornitura a livello di altezza è indice di un’elevata portata.

A titolo di esempio consideriamo una pompa sommersa, impiegata per alimentare un’abitazione. Al punto di fornitura, per 5 persone, servirà un minimo di 2 metri cubi all’ora di portata. Per ogni persona in più, occorre aggiungere 0,25 metri cubi all’ora.

Le principali caratteristiche che il modello sommergibile deve avere:

  • velocità di pompaggio: questo fattore, cruciale in quanto ad importanza, è in linea di massima connesso al consumo elettrico della pompa sommergibile. Come metodo, è quello più completo di sicuro per la valutazione del numero di litri d’acqua movimentabili in un determinato lasso di tempo. Sul libretto delle istruzioni di ogni pompa sommersa, viene sempre indicato il rapporto fra il numero di litri e l’arco temporale di riferimento. Le unità di misura più ricorrenti sono due: litri al minuto (lt/m) oppure metri cubi d’acqua all’ora (m3/h). Se intendi svuotare da un pozzo artesiano un quantitativo d’acqua pari a 100 litri in un intervallo di tempo di un’ora, la scelta dell’elettropompa sommergibile deve ricadere su un modello in grado di avere una portata di 1,7 litri al minuto. Come minimo, si intende.
  • dimensioni massicce;
  • profondità assicurata;
  • sistema di sicurezza: determinante in quanto a ruolo in uno scenario di mancanza improvvisa dell’acqua. Nella suddetta situazione, toccherebbe al galleggiante impedire danneggiamenti e malfunzionamenti dell’elettropompa che, di fatto, tenterebbe di pompare acqua anche in assenza di liquidi;
  • eccellente gestione dei rifiuti solidi. Inclusi quelli di grosse dimensioni: Questo aspetto è decisamente importante nell’ottica di pompaggio delle acque sporche di colorazione scura, visto che la minaccia degli intasamenti nelle tubazioni o nella struttura della pompa, dovuta prevalentemente all’eccessiva presenza di residui, va necessariamente evitata;
  • temperatura massima del liquido da trasportare: verificare se il modello per cui hai optato è in grado di assicurarti prestazioni competitive anche a fronte di liquidi bollenti da trasportare;
  • resistenza all’acidità delle acque: qui tutto dipende dal materiale adottato in fase di costruzione della pompa sommersa. Le versioni in acciaio o in ghisa hanno un pH adeguato e sono particolarmente durature, in quanto solide e robuste in termini di struttura;
  • funzionamento manuale o automatico;
  • la bocca di uscita deve sempre avere un diametro sufficiente per il pompaggio del liquido, tenendo sempre e comunque conto di determinati standard di prestazione.

Tirando le somme, dato che il collegamento tra altezza minima richiesta, pressione e portata non è poi così evidente per tutti coloro che non sono del settore, i costruttori di pompe sommerse hanno optato per la curva di funzionamento, di cruciale importanza per esprimere il collegamento tra i tre fattori. Vale la pena consultarla per saperne di più ul tema. La lettura è immediata.

Conclusioni

Semplicità di utilizzo e bassa manutenzione sono i motivi principali per spiegare i motivi per cui vale la pena installare una pompa sommersa, indispensabile quando si tratta di movimentare liquidi da una zona all’altra mediante spostamenti di natura verticale o orizzontale. Uno strumento preciso come un’elettropompa sommergibile è necessario per centrare appieno i vari obiettivi qui descritti. E’ bene lasciarsi consigliare sempre da un tecnico con pluriennale esperienza – idraulici e progettisti su tutti – su quale sia il modello più in linea con le proprie effettive esigenze.